GIDEON RUBIN

13

MONICA DE CARDENAS

Milano

di Edoardo Pilutti

È sempre una piacevole sorpresa scoprire una mostra di pittura gradevole e allo stesso tempo in grado di far riflettere e formulare idee, come quella in corso da Monica De Cardenas qui a Milano.

L’artista è un israeliano che risiede a Londra, conosciuto per i suoi ritratti senza volto: Gideon Rubin, che presenta 30 dipinti inediti, fra i quali una serie di 13 opere ispirate ai ritratti fotografici femminili, liricamente erotici, scattati negli anni Sessanta dal celebre architetto torinese Carlo Mollino (1905 – 1973), il quale progettò, tra l’altro, il Teatro Regio di Torino con planimetria a forma di corsetto.

Nei suoi lavori, dove le ambientazioni sono appena accennate e i lineamenti dei personaggi non sono visibili, Rubin riesce a cogliere l’essenza dei suoi soggetti con una sublime empatia. A volte sono un’acconciatura, una postura, o il particolare di un abito a rendere il tono dell’umore del soggetto o la qualità di un’atmosfera relazionale.

In genere Rubin analizza fotografie e immagini appartenenti alla rete telematica o alla stampa. Talvolta si fonda su immagini appartenenti al suo passato personale, avvolto sempre da un certo mistero.

I suoi soggetti umani, prevalentemente femminili ma talvolta anche maschili, evocano pensieri sul rapporto tra l’io e gli altri, come aveva fatto l’antipsichiatria anglosassone degli anni Sessanta e come continua a fare l’attuale psicoanalisi d’avanguardia.

Nell’esposizione, curata dalla stessa Monica De Cardenas, sono presenti anche dei paesaggi marini leggiadri e melanconici, talvolta con un personaggio al loro centro, immerso in una sorta di autoanalisi; vi sono anche un paesaggio invernale montano con un personaggio imprecisato ma carico di valenze esistenziali, ed un paesaggio lacustre con una sorta di esploratore in canoa. In quest’ultimo il colore, molto intenso e oscuro, sempre a olio, appare particolarmente liquido, gocciolante: una metafora del tentativo di avventurarsi nella profonda liquidità dell’Inconscio?

Uno dei soggetti rappresentati, la nuca di una giovane donna la cui acconciatura, una lunga treccia, è in primo piano, è ripetuto su quattro tele di grandezza differente e con minime variazioni grafiche e coloristiche, quasi a voler significare l’inteno di penetrare nella testa, nella mente femminile.

Gideon Rubin è nato a Tel Aviv nel 1973; attualmente risiede a Londra. Suo nonno, Reuven Rubin, al quale è intitolato un museo a Tel Aviv, è stato uno dei pionieri dell’arte israeliana. Gideon ha studiato alla School of Visual Arts di New York e poi alla Slade School of Fine Arts di Londra, dove ha completato la sua formazione nel 2002.

I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre personali in tutto il mondo, di recente anche in Australia a Sidney, in Nuova Zelanda ad Auckland, e a Parigi. Le sue opere sono presenti in musei e collezioni internazionali private quali Museum Voorlinden Collection in Olanda; Herzliya Museum for Contemporary Art e Rubin Museum in Israele; McEvoy Foundation for the Arts a San Francisco; The Zabludowicz Collection a Londra; Ruinart e Fondation Frances in Francia e, in Italia, la Collezione Maramotti e la Collezione Fondazione San Patrignano.

fotografie di Edoardo Pilutti    

edoardo.pilutti@gmail.com

GIDEON RUBIN

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Galleria MONICA DE CARDENAS

via Francesco Viganò, 4

20124 Milano       

info@monicadecardenas.com

18 maggio – 28 luglio 2023

ore 11.00- 19.00, da martedì a sabato

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