I marmi Torlonia
Collezionare Capolavori
Gallerie d’Italia – Milano
di Edoardo Pilutti
Una grande esposizione, curata da Salvatore Settis, visitata per tutta l’estate da giovani, prevalentemente giovani donne, qualche preadolescente al seguito di mamma e zia, ma anche da trentenni, quarantenni e persone oltre la mezza età.

Tutti mossi dall’interesse per un’arcana, segreta bellezza promanante da antiche statue greco-romane, tutti attratti dal fascino irresistibile per la presenza di significati profondi al di là dell’estetica del corpo umano.
I corpi umani nudi sono prevalentemente quelli maschili, mentre quelli femminili sono per lo più coperti dalle ampie tonache dell’epoca classica. Forse per una sorta di esibizionismo degli scultori ( a quell’epoca esclusivamente uomini) o forse anche per un senso di protezione e rispetto verso la donna. Strano, è il contrario di ciò che avviene oggi, non solo nelle pubblicità cartellonistiche o televisive, ma anche sulle nostre spiagge d’estate, o nelle feste dell’alta società come nei festival: donne il più possibile scollate ed esibentisi con vesti trasparenti o gonne cortissime, uomini con giacche scure, cravatte o farfallini neri.
Solo tra gli adolescenti è possibile osservare un’inversione di tendenza: ragazzi con i pantaloni corti anche a scuola, in classe, ragazze con i pantaloni lunghi.
Siamo in una società sempre più strana, piena di contraddizioni: forse anche per questo le statue classiche del Museo Torlonia hanno attratto tanto. Rappresentano una certezza, la certezza delle nostre fondamenta culturali; la certezza marmorea dei valori (magari discutibili ma chiari) del passato.

Nella prima metà del XIX° secolo i principi Giovanni e Alessandro Torlonia, riunirono un’eccezionale patrimonio artistico di sculture antiche, formato mediante fortunati acquisti di intere collezioni come quella dello scultore Bartolomeo Cavaceppi (morto nel 1799) e quella del marchese Vincenzo Giustiniani, formata nei primi decenni del 1600. A queste si aggiunsero significativi acquisti da altre importanti raccolte o dagli estesi scavi nelle proprietà della famiglia, soprattutto lungo la via Appia e a Porto; un altro gruppo di sculture fu trasferito dalla villa Albani, acquistata nel 1866.
Il principe Alessandro Torlonia fondò il museo in un edificio in via della Lungara presso porta Settimiana, palazzo Corsini, nel 1876 (quando da pochi anni Roma era diventata la capitale d’Italia), affidandone la direzione e la stesura dei primi cataloghi a Pietro Ercole Visconti, segnando una svolta nel processo culturale della raccolta di sculture antiche oltre le collezioni private.

Il museo, le cui 77 sale erano aperte inizialmente a un pubblico internazionale (grazie anche ai cataloghi distribuiti in tutta Europa), divenne inaccessibile nell’imminenza della Seconda Guerra Mondiale. In seguito all’accordo sottoscritto tra il Ministero della Cultura e la Fondazione Torlonia nel 2016, una nuova sede per il Museo Torlonia accoglierà a Roma, in un prossimo futuro, le opere della collezione.
Fotografie di Edoardo Pilutti edoardo.pilutti@gmail.com
I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori
Gallerie d’Italia, piazza Scala, Milano
25 giugno – 18 settembre 2022
Catalogo Electa a cura di Salvatore Settis e Carlo Gasparri,
con saggi e schede di 27 autori
Gallery
















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