Marcela Cernadas

Di Natura Fragile

Galleria Michela Rizzo 2

Venezia-Mestre

di Edoardo Pilutti

Gli alberi. D’estate fanno ombra, d’inverno fanno pena.

Ci danno l’ossigeno senza il quale soffocheremmo, mitigano le temperature, sia quelle insopportabilmente elevate d’estate, sia quelle fredde invernali.

A volte sono maestosi, monumentali, secolari; altre volte sofferenti per i sempre più frequenti periodi di siccità, o travolti da frane causate da nubifragi e alluvioni, o abbattuti dai venti sterminatori di tempeste e uragani sempre più frequenti ormai anche nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, fin sulle Alpi (la tempesta Vaia, 2018).

È confortante scoprire che in una nuova galleria d’arte contemporanea, aperta sulla terraferma veneziana poco più di un anno fa, vi sia una personale di un’artista argentina (che ha già esposto alla Biennale di Venezia) incentrata sugli alberi e sulla loro capacità di difendersi dagli attacchi.

La nuova galleria, la GMR.2, è una seconda sede della più nota Galleria Michela Rizzo che si trova a Venezia, aperta alla Giudecca nel 2004. Il quartiere scelto per la nuova sede è quello storico di Mestre, quello centrale dove si trovano ruderi romani, una torre dell’XI secolo, mura rinascimentali e palazzi prevalentemente settecenteschi, ma anche del Quattrocento.

In particolare, la GMR.2 è adiacente all’edificio in cui dimorò l’eroe del Risorgimento veneziano Daniele Manin.

L’esposizione offre una visione di opere su carta e di vetro. Relativamente al titolo, subito si potrebbe pensare alla natura fragile dell’ambiente del globo terracqueo, fragile appunto per la violenza industriale della civiltà umana, un tempo soltanto di quella occidentale, ma oggi anche di quella, almeno in parte, orientale.

In effetti il titolo della maggior parte delle opere è sempre lo stesso: “Lacrime”.

Lacrime di pianto per la distruzione della natura? Non esattamente, lacrime di resina, gocce di una sostanza che il maestoso palissandro del Brasile (Tipuana tipu è il nome botanico di questa pianta tropicale che è presente anche in Sicilia) secerne per difendersi quando viene attaccato da insetti parassiti, dimostrando una resilienza (capacità di resistere ai traumi senza venirne danneggiati) che nell’opera grafica di Marcela Cernadas trasforma le lacrime in perle e in gocce d’oro.

Si tratta inoltre di stampe ottenute con un procedimento particolarmente originale, derivato dalla pratica giapponese in uso durante e anche dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale: poiché il governo degli Stati Uniti d’America aveva messo in atto un blocco alle esportazioni d’inchiostro verso il Giappone, gli stampatori del Sol Levante s’ingegnarono ad inventare un liquido, surrogato dell’inchiostro, composto di riso e soia, inventando la risografia.

Originali anche le sculture in vetro soffiato dai maestri di Murano, sotto la guida diretta dell’artista, che concettualizzano i fondali marini con delle conchiglie cristallizzate sul fondo di piccole bocce. Su una di queste sfere, dentro cui è infilata una sottile asticella di cristallo come calamo, è cesellata a mano un’onda che scivola sulla battigia, oltre ad una frase citata da Jorge Luis Borges: “Venezia di cristallo e crepuscolo”.

Interessante anche la stampa fine art su carta cotone “Manifesto Effimero”, in cui l’artista, come nel Novecento, stende un proprio decalogo artistico, un’enunciazione d’intenti fra cui predomina il doveroso compito dell’artista di comprendere e di tendere verso la natura, senza farsi sopraffare dalla velocità del tempo che lo circonda. E l’arte, continua Marcela Cernadas, pur presentandosi come effimera risorge continuamente e quindi partecipa dell’infinito.

In quell’infinito agisce l’artista.

Marcela Cernadas, nata il 31 dicembre 1967 In Argentina nella città di Campana, vive e lavora tra Spagna e Italia. Il suo lavoro spazia dalla fotografia al video, dall’installazione alla pittura e alla scultura, dalla poesia alla performance.

Le sue opere sono il frutto di un lavoro di pazienza dove il gesto lento e curato diventa pratica artistica con un’accezione metafisica.

Ha ricevuto il premio alla Video Arte della Biennale Internazionale di Benevento e il premio Glass in Venice dell‘Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Venezia Ha esposto in varie istituzioni internazionali, fra cui il Centre Pompidou; il Museo Reina Sofia; il Matadero di Madrid; la Fondazione Joan Mirò di Barcellona; il Galata Museo del Mare di Genova; il MACRO di Roma; la Fondazione Cini e la Biennale di Venezia.

fotografie di Edoardo Pilutti

edoardo.pilutti@gmail.com

Marcela Cernadas                                                                        

Di Natura Fragile

GMR.2

via Torre Belfredo 49/C

30174 Venezia-Mestre

13 settembre – 11 ottobre 2023

martedì – venerdì

ore 15.30 – 19.00

tel. 3355443326

info@galleriamichelarizzo.net

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