Miart 2023

Fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea

XXVII edizione   Milano

di Edoardo Pilutti

Crescendo è il titolo di questa ventisettesima edizione di MIART, diretta per il terzo anno da Nicola Ricciardi. È un titolo (mutuato dalla musica classica, indica l’aumento graduale d’intensità del suono) che vuole sottolineare la progressiva crescita di pubblico registrata negli ultimi due anni e il programma di continuare così anche per il futuro.

Presidente Regione Lombardia e Presidente Senato della Repubblica all’inaugurazione

Sono aumentate infatti le gallerie partecipanti (169 da 27 paesi nel mondo), è cresciuta del 40% la compagine internazionale degli espositori,sono raddoppiati premi e acquisizioni. 

Cresce anche lo scambio con le istituzioni culturali della città grazie a una nuova edizione della Milano Art Week (così denominata per necessità dovuta alla globalizzazione e all’omologazione anglosassone, anziché Settimana dell’Arte, facendo rischiare agli enti pubblici decine di migliaia di euro di multa, se venisse promulgato un recente progetto di legge ministeriale) l’insieme di eventi espositivi diffusi e coordinati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, e grazie ad inclusive collaborazioni con la Fondazione Triennale e con la Fondazione Nicola Trussardi.

Perla prima volta le attività culturali fieristiche sono state estese al di là dei confini tradizionali per inserirsi in altre sedi cittadine, come appunto la Triennale Milano che ha ospitato una serie di conversazioni sviluppate intorno al tema della potenzialità propria dell’arte di influire su altre differenti discipline.

Ad esempio, Massimiliano Gioni e Beatrice Trussardi hanno raccontato di come la Fondazione Nicola Trussardi, museo nomade, abbia diffuso l’arte contemporanea in contesti molteplici e attraverso i canali più diversi, a iniziare dal primo intervento a Milano, in galleria Vittorio Emanuele, nel 2003.

Arte pubblica in sinergia con MIART, Art Line, parco Citylife

Ci sono stati dibattiti su pratiche artistiche messe in atto al di fuori dello studio, sull’arte pubblica; e ancora sul rapporto tra architettura e paesaggio, tra arte e montagna; sull’alleanza tra arte, architettura e riforestazione; e infine Damiano Gullì, Gea Politi e Cristiano Seganfreddo hanno dialogato con Nico Vascellari partendo dalla sua ultima monumentale opera, Falena, appena collocata all’esterno dell’edificio della Triennale stessa.        

Con l’ambizione di coinvolgere un pubblico sempre più ampio, e nella speranza (che parrebbe vana) di generare tra i visitatori una connessione umana che si contrapponga al predominio della transazione commerciale, è stata commissionata ed installata all’ingresso della fiera un’opera stravagantemente informatica, realizzata dal duo Eva & Franco Mattes. Si trattava di un sistema di “canaline digitali” che, attraverso un’elaborazione elettronica, consentivano l’invio casuale di un’immagine, via “AirDrop”, dal telefono personale del duo artistico. Pare che così alcuni visitatori abbiano avuto la possibilità fortuita di ricevere, ed eventualmente poi ridistribuire, un contenuto artistico virtuale.

Pur essendo lodevoli le intenzioni di MIART 2023, cioè quelle di porsi come soggetto promotore e produttore di cultura, creando cooperazionetra il mercato dell’arte e l’amministrazione del territorio, rivolgendosi ad un pubblico sempre più vasto, la sensazione entrando in fiera era un’altra: quella di trovarsi in un luogo riservato a pochi ricchi fortunati, un luogo zeppo di opere d’arte di valore a volte molto elevato finanziariamente, opere distribuite lungo interminabili corridoi che (anche per la sacralità che spesso l’opera d’arte incarna) potevano ricordare le navate di una cattedrale, dove però non sarebbe mai comparso un messia a scacciare i mercanti dal tempio.

Addentrandoci comunque nel frastuono costante dato dal vociare di migliaia di persone tra visitatori e addetti ai lavori, c’era davvero l’imbarazzo della scelta nel soffermarsi davanti a dipinti, sculture e installazioni, presentate dalle gallerie suddivise in tre sezioni. Established è la sezione principale di MIART che raggruppa gallerie che propongono opere di maestri dell’arte moderna ma anche di artisti non ancora storicizzati e non affermati internazionalmente.

 Ricordiamo Monica De Cardenas, con sedi in Svizzera e a Milano, che esponeva opere di una decina di artisti, dallo statunitense di un’eleganza neo-pop Alex Katz, all’ancor giovane israeliano Gideon Rubin noto per i suoi ritratti realistici ma indefiniti, al coetaneo postimpressionista e metafisico Gianluca Di Pasquale.

Montrasio Arte, dipinto di L. Cremonini

Attraenti i colori espressionisti degli oli tra il surreale ed il metafisico di Leonardo Cremonini esposti da Montrasio Arte di Monza e Milano. Molto bello un grande paesaggio di Renato Guttuso.

Galleria Contini, scultura di Igor Mitoraj

La Galleria d’Arte Contini di Cortina d’Ampezzo e Venezia era presente con una nutrita squadra composta sia da realisti visionari che da astrattisti: Manolo Valdés, Igor Mitoraj, Park Eun Sun, Pablo Atchugarry, Julio Larraz, Anton Zoran Music, Mario Arlati, Enzo Fiore, Paolo Vegas, Andrea Valleri.

Decades, per la cura di Alberto Salvadori, Direttore ICA di Milano, è la sezione che esplora la storia del XX° secolo suddivisa per decenni. Ciascuna galleria presentava una mostra monografica o tematica rappresentativa di un decennio compreso tra gli anni Dieci del secolo scorso e gli anni Dieci del Duemila.

Galleria dello Scudo, dittico C. Accardi

Ad esempio, la veronese Galleria dello Scudo offriva uno sguardo sugli anni Ottanta con vari dipinti di Carla Accardi, tra astrazioni in un solenne bianco e nero (Senza titolo, dittico, 1988) e pitture dai cromatismi contrastanti, come Capriccio Spagnolo 7 del 1982.

Eastcontemporary, Emilia Kina

Nella sezione Emergent, curata da Attilia Fattori Franchini, storica dell’arte residente a Vienna, troviamo delle nuove gallerie focalizzate sulla promozione delle generazioni più giovani. Come, ad esempio, la Eastcontemporary con sede a Milano in via Pecchio, che promuove pittori e scultori dell’est europeo. Interessanti gli oli iperrealistici e al contempo metafisici della polacca Emilia Kina, come pure i dipinti tra il lirico ed il surreale di Valdrin Thaqi, intrisi di filosofia esistenzialista.

fotografie di Edoardo Pilutti                                         edoardo.pilutti@gmail.com

miart 2023     Fiera Milano viale Scarampo

14 -16 aprile 2023

Gallery

Esposizione Pittura scultura

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