GRANDART – The Mall Milano, 2019
DIPINTI CONTEMPORANEI a GRANDART, MILANO PORTA NUOVA 2019
di Edoardo Pilutti
Sessantasei gallerie d’arte contemporanea, alcune anche dalla Francia, dall’Inghilterra, dalla Svizzera e dalla Spagna, oltre ad una decina fra case editrici (dalla De Piante Editore alla Prometeo Libri) e riviste (da ARTEiN WORLD di Viareggio a Juliet Art Magazine di Trieste) sono presenti alla terza edizione di GRANDART inaugurata ieri 3 ottobre a Milano, all’ombra del grattacielo Diamante di Porta Nuova.
“Innovazione all’interno della tradizione” è il motto di questa fiera d’arte moderna e contemporanea, che quest’anno si arricchisce di due mostre collaterali: la prima relativa al dipinto Garcon di Domenico Gnoli (Roma 1933 – New York 1970), artista educato alla classicità che è riuscito ad essere contemporaneo senza aderire alle stravaganze del concettuale ma servendosi di mezzi di espressione antichi quali la pittura a olio su tela, tutt’al più (come in questo quadro) amalgamata con sabbia.
La seconda intitolata Ex Voto – per arte ricevuta, curata da Angelo Crespi anche direttore artistico di GRANDART, è una collettiva di oltre duecento artisti ciascuno autore di un’opera molto piccola, significativa del proprio stile: come nel passato gli ex voto costituivano un esempio del legame religioso col divino, così in queste piccole opere (fra cui un bassorilievo di Marco Cornini) l’artista dimostra la dedizione al proprio demone, cioè al proprio talento, di cui è pervaso.
Finalmente a Milano una fiera d’arte che offre ampio spazio alla figuratività, ad una pittura e ad una scultura che cerchino d’interpretare i contorti e conflittuali aspetti della realtà sia in chiave lirica che, altre volte, in chiave epica; rifuggendo quindi sia la confusività dell’informale come di tante installazioni, sia l’ossessivo distacco dell’astrazione e del concettuale. Un’arte quindi che non si ferma alle individualistiche trovate dell’autore, all’espressione delle sue personali emozioni, ma che s’impegni a restituire al pubblico una analisi a volte anche filosofica della realtà.
Fra le tante gallerie presenti si ricordano l’Arte Centro Lattuada di Milano (nuova sede in via Senato 15) e New York, che presenta anche inediti dipinti dell’aeropittura futurista, la Bugno Art Gallery di Venezia con le fosforescenti vedute d’interni di teatro eseguite da Fabio Bianco, la Fabbrica Eos Arte Contemporanea con le vertiginose vedute urbane di Fabio Giampaolo, la Federico Rui Arte Contemporanea con i bronzi colorati di Giuseppe Bergomi e le visioni postmetafisiche di Alfio Giurato.
Si ricordano ancora i corpi ed i panneggi di Safet Zec alla Galleria d’Arte La Piazzetta di Udine, le realistiche e contemporaneamente magiche vedute newyorkesi di Paolo Paradiso alla Ponte Rosso di via Brera 2, i paesaggi montani tenuemente metafisici di Marzio Tamer e Karl Martens alla Salomon Fine Art di via San Damiano 2, gli acquarelli di Aligi Sassu alla VS Arte di via Ciovasso 11. E per citare una delle straniere, le vedute urbane intarsiate di segni incisivi, dipinte da Federico Romero Bayter e presentate da Sifrein Art Contemporain di Parigi (www.sifrein.com).
La fiera si arricchisce di una serie di dibattiti e interviste dalle prime ore pomeridiane fino a sera, fra cui segnaliamo “ La pittura fra tradizione e innovazione: tecnologie e nuovi sguardi” per venerdì 4 ottobre, in cui si prospetteranno gli effetti dell’incontro fra la pittura e le nuove tecnologie emergenti, e “Picasso: Guernica, figuralità e distruzione dell’immagine” per domenica 6 ottobre alle ore 12, in cui Markus Ophalders (professore di estetica e filosofia dell’arte all’Università degli Studi di Verona) proporrà un’originale rilettura del capolavoro cubista.
Fotografie e testo di Edoardo Pilutti edoardo.pilutti@gmail.com
GRANDART Modern and Contemporary Art Fair
Piazza Lina Bo Bardi
The Mall, Milano
4 – 6 ottobre 2019
ore 11 – 20
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