FERDINANDO SCIANNA Viaggio, Racconto, Memoria Tre Oci – VENEZIA, 2019
FERDINANDO SCIANNA VIAGGIO RACCONTO MEMORIA VENEZIA TRE OCI
di Edoardo Pilutti
Ferdinado Scianna avrebbe potuto fare l’antropologo: una formazione liceale basata su studi classici, latino, greco, letteratura italiana, storia, filosofia, storia dell’arte e un po’ di matematica, chimica, fisica, geografia e astronomia. Interessato all’animo umano, avrebbe potuto diventare un serio psicoanalista, capace di individuare i nodi che imprigionano gli esseri umani e di aiutare i singoli soggetti a sciogliere gli annodamenti entro cui essi stessi si sono imprigionati.
Iscrittosi all’Università di Palermo a soli diciott’anni, alla facoltà di Lettere e Filosofia, avendo fra i suoi docenti anche il prestigioso critico Cesare Brandi, inizia a fotografare, documentando e descrivendo per immagini, vari aspetti della cultura e delle tradizioni della Sicilia nei primi anni Sessanta.
Incoraggiato dall’editore Enzo Sellerio, a soli 21 anni pubblica le sue fotografie nel libro “Feste religiose in Sicilia” con testi di Leonardo Sciascia, evidenziando l’essenza materialistica di processioni e riti religiosi, suscitando un certo scalpore negli ambienti culturali e politici non solo dell’isola, e vincendo il premio Nadar.
Accantonando i progetti dei genitori che lo avrebbero preferito medico, avvocato o quanto meno professore, si trasferisce a Milano dove inizia una carriera di fotoreporter per il settimanale l’Europeo. Da qui viene inviato a Parigi dove collaborerà anche con altre testate giornalistiche francesi.
Nel 1982 Henri Cartier-Bresson lo invita a collaborare con l’agenzia Magnum, ma di lì a poco tornerà a Milano dove, tra l’altro, collaborerà con i giovani stilisti Dolce e Gabbana, riuscendo a immortalare nei suoi scatti l’artificio della moda con l’autenticità della psicologia del profondo.
E’ questo che ritroviamo in alcuni dei capolavori di Scianna, una capacità di indagine e rilevazione della profonda soggettività dell’essere umano, delle sue relazioni sociali, interpersonali e familiari.
Ad esempio, nei ritratti della modella Marpessa trapelano la pudicizia ed il desiderio di mostrarsi che albergano conflittualmente in ogni donna, laddove a volte vince l’una altre volte vince l’altro.
Marpessa Hennink, modella nata ad Amsterdam nel luglio 1964, olandese, capelli castani, occhi verdi, alta m 1.78, un figlio, nella fotografia in cui è ritratta quasi venticinquenne in posa contro un muro di fronte ad un bambino di circa 10 anni che gioca ad inquadrarla con un immaginario apparecchio fotografico, è la rappresentazione più eclatante della fase edipica, di quell’amore viscerale, incondizionato e perciò potenzialmente insidioso, che legano madre e figlio. E non sarà un puro caso che, nonostante la sua capigliatura originariamente castano chiara, la modella appaia mora come una giovane madre ( in quegli anni in Sicilia era facile divenire sposa e madre anche a sedic’anni, come per altro consiglierebbero gli oncologi a prevenzione dei tumori femminili) di Bagheria o Caltagirone. E non è un caso neppure che il sostantivo mammella sia un diminutivo di mamma, perciò nei ritratti delle sue modelle a seno scoperto, che promanano un erotismo epico, Scianna celebra contemporaneamente anche la sacralità della maternità.
La retrospettiva, curata da Denis Curti, Paola Bergna e Alberto Bianda, ripercorre oltre 50 anni di carriera del fotografo siciliano, attraverso 180 opere in bianco e nero, distribuite nei tre grandi temi del viaggio, del racconto e della memoria.
La mostra è allestita all’isola della Giudecca, di fronte a San Marco, organizzata da Civita Mostre e Musei e Civita Tre Venezie e promossa da Fondazione di Venezia, ed è ospitata alla Casa dei Tre Oci, fulgida testimonianza dell’architettura neogotica veneziana, costruita nel 1913 su disegni dell’artista Mario De Maria (Marius Pictor).
Edoardo Pilutti edoardo.pilutti@gmail.com
Le fotografie riprodotte ravvicinatamene sono copyright di Ferdinando Scianna
Le foto d’insieme sono state scattate da Edoardo Pilutti
Venezia, Giudecca, Casa dei Tre Oci
vaporetti ACTV da piazzale Roma e da San Marco
fino al 2 febbraio 2020
tutti i giorni ore 10-19 chiuso il martedì
Bell’articolo, complimenti.