Julio Larraz
The Allegory of Dreams
Galleria d’Arte Contini
Venezia
di Edoardo Pilutti
L’allegoria dei sogni. L’allegoria è la rappresentazione di idee o azioni per mezzo di figure e simboli. Tutta la Divina Commedia di Dante Alighieri ha una chiave d’interpretazione allegorica, dall’Inferno al Purgatorio al Paradiso.
Quando ci si trova immersi fra le opere di Julio Larraz, come in questo periodo alla galleria Contini di Venezia, si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad un vasto lavoro di sistematizzazione del mondo in chiave, appunto, allegorica.

Si spazia dall’erotismo al potere, dalla magia al naturalismo, dal sogno alla follia. E tutto è raffigurato con immagini simboliche, talvolta misteriose, surreali, paradossali. Proprio come la vita. Proprio come il mondo. Particolari sono alcune sculture, mezzi busti, intitolate Imperatore Romano, che raffigurano l’emblema classico del potere, sottoposto però all’ironia di un colore squillante, all’apparenza stridente con la serietà del ruolo di comando.
Sarà anche vero che il potere logora chi non ce l’ha, come sosteneva un notissimo ed importante uomo politico italiano del Novecento, ma questi imperatori un po’ calvi ci appaiono corrucciati ed infelici.
Perché in ogni essere umano vi è un irriducibile bisogno di arte, un bisogno di porsi di fronte ad (e in dialogo con) opere d’arte? Perché in tutti vi è un bisogno di rispecchiarsi nei sogni e anche negli incubi degli artisti, poiché non tutti gli esseri umani hanno il coraggio di sognare, o di ricordare i loro sogni e di interpretarli.

Il tema del sogno è affascinante ed intrigante: già ad inizio Novecento Sigmund Freud scoperse le possibilità di raggiungere, proprio tramite il sogno, alcuni contenuti dell’Inconscio, cioè di quella parte dell’apparato psichico di cui ciascun essere umano non è consapevole, ma che lo guida dal profondo della mente verso scelte, azioni, sintomi e malattie anche somatiche.
Centotrent’anni di studi psicoanalitici hanno messo a punto un procedimento scientifico atto ad interpretare le produzioni oniriche, di cui ricordiamo solo una piccola parte, chi più chi meno. Il sogno è come un linguaggio straniero e inizialmente incomprensibile con delle regole sintattiche costanti ma con un lessico specifico per ogni soggetto. Infatti, il sogno va interpretato prendendo in considerazione ciò che viene in mente al sognatore, attraverso l’enunciazione delle associazioni libere di pensieri.
Per essere interpretato il contenuto manifesto del sogno deve essere scomposto in tutte le sue parti costituenti, su ciascuna delle quali il sognatore può formulare le sue associazioni concettuali; quindi gli elementi e le relative associazioni di pensieri vanno inseriti nel contesto della vita attuale del sognatore; e poi vanno riferiti ai suoi ricordi d’infanzia e di adolescenza.

All’interno di questa procedura vi sono degli accorgimenti: come l’unificare più frammenti in uno solo, o scinderne uno solo in numerosi; dare più rilievo ad elementi che sembrano poco importanti; ribaltare le valenze affettive di qualche elemento, così come i rapporti di causa ed effetto, i rapporti temporali e quelli spaziali; per ultimo, riservarsi di tradurre il significato simbolico di qualcuno dei componenti del sogno.
Con questa metodologia psicoanalitica ci si potrebbe sbizzarrire nel cercare i significati reconditi dei dipinti del maestro di origine cubana e cultura anglosassone, ma consigliamo di osservare le sue opere senza eccessivi interventi della ragione, bensì godendo della fantasia e della delicata abilità tecnica che in esse si rileva, e lasciando che parlino al nostro Inconscio.
Julio Larraz nasce a L’Avana, Cuba, il 12 marzo del 1944, figlio di Julio Fernandez, editore di quotidiani. Nel 1961, la famiglia lascia Cuba per trasferirsi a Miami, Florida, e l’anno successivo a New York, dove vive per cinque anni. Qui Julio, appassionato di disegno fin dall’infanzia, comincia a realizzare caricature di genere sociale e politico, che vengono pubblicate sul New York Times, sul Washington Post, sul Chicago Tribune e, tra le altre, sulla rivista Vogue. Dal 1967, si dedica esclusivamente alla pittura, iniziando nel 1971 una serie di mostre personali a Washington DC e a New York.

Nel 1976, vince i premi dell’American Academy of Arts and Letters e del National Institute of Arts and Letters, e nello stesso anno ottiene la borsa di studio Cintas Grant dall’Institute of International Education; vince inoltre numerosi premi al Center for the Arts and Education di New York; al FACE di Miami, Florida, e all’Instituto de Educación Internacional di New York. Un anno dopo, Larraz trasferisce la sua residenza a San Patricio, Nuovo Messico, affascinato dalla luce e dall’atmosfera delle aspre colline della Hondo Valley, iniziando nuove collaborazioni con galleristi del Texas e di New York fino al 1994.
Nel 1983 si trasferisce a Parigi, permanendovi per due anni, e successivamente si stabilisce a Miami, in Florida, dove risiede attualmente con la famiglia, dopo aver trascorso tre anni a Firenze.
Dal 2005 inizia la collaborazione con la Galleria d’Arte Contini, con sedi a Venezia e Cortina d’Ampezzo, esponendo le sue opere in numerose mostre personali e collettive. Nel 2012 Julio Larraz è in mostra presso il Complesso del Vittoriano a Roma, mentre, nel 2014 con “Del mare, dell’aria e di altre storie” espone presso la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania.
La Galleria d’Arte Contini ospita, presso la sede di Venezia, nel 2016, la grande retrospettiva dell’artista: “Omaggio a Julio Larraz” e la più recente “Viaggio nella Fantasia” nel 2018. Anche il Coral Gable Museum di Miami ha ospitato nel 2021 una grande retrospettiva del maestro.
fotografie d’insieme di Edoardo Pilutti
edoardo.pilutti@gmail.com
Julio Larraz
The Allegory of Dreams
dal 3 giugno al 30 novembre 2023
ogni giorno
ore 10.30-13.00 / 14.00-19.30
GALLERIA D’ARTE CONTINI
San Marco
2414 Calle Larga XXII Marzo
30124 Venezia
Tel. +39 041 52 30 357
venezia@continiarte.com
Gallery













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Bella mostra!
Opere originali e suggestive.
Opere interessanti e originali