“Il corpo non mente” nudi e ritratti al DIAFRAMMA e alla LOOM Gallery

di Edoardo Pilutti

Due anni di progettazione, di paziente ricerca e raccolta di stampe fotografiche sul nudo femminile da esporre nella galleria fondata nel 1967 nel cuore di Brera: Il DIAFRAMMA. Un titolo goliardico, provocatorio o accattivante, a seconda dei punti di vista: “La più nuda del reame”. E soprattutto il desiderio di studiare la verità del corpo, ciò che il corpo vuol significare. Ecco gli ingredienti per una esposizione originale e classica allo stesso tempo, in quanto raccoglie cinquanta artisti, dai più noti a livello mondiale come Man Ray, Helmut Newton, Jan Saudek, Cindy Sherman, Pierre Molinier, David Lachapelle, ad altri emergenti. Non mancano comunque rinomati maestri italiani come Oliviero Toscani, Ken Damy e Giovanni Gastel.

Da un autore all’altro cambia completamente il punto di vista sul soggetto: da immagini ieratiche in cui il corpo viene presentato come il tempio dell’anima, in atmosfere raccolte o addirittura mistiche, a immagini in cui predomina l’erotismo e il potente richiamo sessuale, ad altre da cui traspare un intento filosofico e antropologico, ad alcune da cui emerge il puro divertimento o un’amara ironia.

Inaugurata il 19 marzo (e si sa che la lunga durata di una mostra è garanzia dell’impegno e della serietà della galleria) sarà visibile fino a venerdì 31 maggio, in via dell’Annunciata 31 a Milano (tel 02.29000071) dal lunedì al venerdì orario 10.30 – 13.00 e 15.30 -19.30.

Un’altra esposizione fotografica sul tema del nudo e del ritratto, intitolata ai due colossi Man Ray ed Helmut Newton, si è da poco conclusa alla LOOM GALLERY (via Marsala 7, Milano, tel. 02.87064323), dove sono state esposte venti stampe fotografiche, alcune vintage, in collaborazione con la Galerie Eva Meyer ed il Man Ray International Association, entrambi di Parigi.  In esse sono ritratti alcuni dei nomi che hanno dato vita a leggende surrealiste e femministe nel secolo scorso, come le scapigliate accompagnatrici di Man Ray: Meret Oppenheim, artista e musa ispiratrice del surrealismo, dalla sessualità dirompente. O la bellissima Lee Miller, l’americana inquieta, giornalista di guerra e modella di Vogue America. Ancora, Kiki de Montparnasse: bella, quasi selvaggia, ballerina di can can che ha posato amabilmente per vari noti artisti parigini degli anni Venti. Con loro la Marchesa Luisa Casati e un iconico Pablo Picasso dallo sguardo magnetico. E la ieratica Gabrielle Chanel, qui nel ritratto mito del ‘35 con la sua tipica espressione di alterigia.                                                                                    Ancor più fiabesca e conturbante la serie di opere di Helmut Newton, scattate dal 1975 al 1997: ecco la bionda Roselyn, con la schiena nuda e la gamba cinta da un sandalo tacco 12, in uno degli scatti nati dai quattro giorni che la modella e il fotografo passarono in un castello francese. E ancora la top model peruviana Suzy Dyson, il corpo imbrigliato in un busto ortopedico (a seguito di un incidente), con tanto di guêpiere. Ed infine i nudi statuari, potenti e strabilianti della prima campionessa mondiale di body building, Lisa Lyon, vestita soltanto con stivali da cow boy e occhiali da sole.

Tornando in via dell’Annunciata 31, alla LATTUADA Gallery è presente una personale del pittore Omar Galliani, in cui sono unici protagonisti dei volti angelici di donne, rappresentati in una dimensione quasi ultra terrena.

Il corpo non mente. “Cosa le dice il corpo?”, chiede al nuovo paziente lo psicoanalista contemporaneo, avveduto sul significato simbolico dei sintomi somatici. In queste tre mostre i corpi ritratti parlano prevalentemente di volontà di onnipotenza, di consapevolezza del potere della seduzione, ma anche della caducità e dell’umiltà della condizione umana e dell’anelito alla spiritualità.

Testo e foto di Edoardo Pilutti                                                                                        edoardo.pilutti@gmail.com

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