Montenapoleone

Vetrine

Milano, una via del centro 2016.

Via Monte Napoleone nacque seguendo l’antico tracciato delle mura romane di Milano, che a loro volta seguivano il corso del Seveso, che tuttora scorre come Grande Sevese tombinato sotto il manto stradale sul lato dispari della via.

Fino al XVIII secolo la via viene indicata nella mappe della città come contrada di Sant’Andrea o contrada delle sbarre di Sant’Andrea. Con l’ingresso degli austriaci nella città, la nuova amministrazione pose il nuovo monte di pietà cittadino nella via, che cambiò nome in contrada del Monte di Santa Teresa. Con l’arrivo della dominazione francese e la nascita dell’omonima istituzione finanziaria, la via mutò ancora una volta nome in contrada del Monte Napoleone, nome che venne accorciato in contrada del Monte con la caduta del Regno d’Italia.

Con l’unità d’Italia e la conseguente riforma sul nome delle vie, la via venne ribattezzata, con l’obiettivo di cancellare dalla toponomastica l’intervento degli austriaci, da poco cacciati dalla città, con il nome attuale.

La via nel corso della sua storia ha ospitato diversi illustri personaggi, sia milanesi che non: a Palazzo Taverna (civico 2) visse e morì lo scrittore Carlo Porta, mentre sul fronte opposto, il civico 1 era la casa in cui visse e morì il poeta e scrittore Tommaso Grossi. Sempre in questa via Giuseppe Verdi avrebbe composto nel 1840 il suo Nabucco. Storicamente in passato la strada aveva il soprannome di el Quartier de Riverissi, in riferimento all’usanza dei signori milanesi di togliersi il cappello in segno di riverenza per salutare una signora che qui aveva la propria dimora.

La via fu teatro durante le Cinque Giornate di Milano  dell’insurrezione dei patrioti contro gli Austriaci: qui aveva infatti sede il coordinamento delle forze cittadine in gioco e da qui partivano gli ordini verso tutta la città. Già dalla fine dell’Ottocento la via si caratterizza sempre più per essere una via del lusso: sempre più famiglie ricche e importanti vi si trasferiscono, e al tempo stesso aprono una dopo l’altra diversi antiquari e gioiellieri di fama internazionale. Fra questi vale la pena ricordare Annibale Cusi, con la sua gioielleria divenuta la fornitrice ufficiale di Casa Savoia, le gioiellerie Buccellati, Faraone e Pederzani, la coltelleria dei Lorenzi, aperta nel 1929.

A partire dagli anni cinquanta via Monte Napoleone si impone come una delle vie più importanti del commercio mondiale, ruolo che mantiene tuttora; continuano la sostituzione delle attività di produzione e l’espulsione definitiva della componente più popolare della via, della quale comunque, al giorno d’oggi, resistono la drogheria Parini, il fruttivendolo Moretti e il Salumaio di Monte Napoleone, divenuti in qualche modo dei punti saldi della tradizione e dell’identità stessa della strada.

Wikipedia

Fotografia

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